Il Libro
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24. La Reincarnazione
"Quanto maggiore è l'ignoranza,
tanto maggiore è il dogmatismo."
Sir William Ostler, medico
Reincarnarsi è una parola di origine latina
che letteralmente significa "ritornare nella carne".
Alcuni teologi occidentali cercano di mettere in ridicolo
l'idea della reincarnazione dicendo che si può ritornare
sotto forma di zanzara o di scarafaggio. Ma non esiste alcuna
PROVA che gli esseri umani ritornano se non sotto forma
di esseri umani, come credono alcune sette orientali. Le
informazioni trasmesse da alcune Intelligenze Superiori
ci dicono che coloro che ritornano sulla Terra lo fanno
soltanto sotto forma di esseri umani. Tali Intelligenze
affermano che non c'è NESSUN passaggio di specie e che le
evolute vibrazioni umane non possono regredire fino a quelle
di specie inferiori.
Oggi, la prova obiettiva a favore della
reincarnazione proviene dalla regressione a vite precedenti,
dal ricordo spontaneo di esistenze precedenti, dalla trasmissione
di informazioni dall'Aldilà, dalla teosofia, da Edgar Cayce
e dalla recente trascrizione di alcuni testi in sanscrito.
Tuttavia, per rimanere in linea con l'impronta scientifica
data a questo libro, ci si concentrerà sulla regressione
a vite precedenti e sul ricordo spontaneo di esistenze precedenti.
Alcuni di coloro che non accettano l'ipotesi
della reincarnazione sostengono che le prove esistenti possono
essere spiegate con la possessione o l'influenza spiritica.
Potrebbe anche darsi.
Lo scopo di questo libro non è quello di
sostenere o meno la tesi della reincarnazione - bensì semplicemente
quello di presentare delle prove sorprendenti. Tuttavia,
a prescindere dal fatto che si propenda per la tesi della
reincarnazione o per quella della possessione spiritica,
in ogni caso ci troviamo di fronte a prove che supportano
con vigore la teoria della vita dopo la morte.
La regressione a vite precedenti
La regressione a vite precedenti consiste
semplicemente nel porre una persona sotto ipnosi e chiederle
di ritornare fino all'infanzia e oltre, fino a prima che
nascesse. In molti casi la persona comincia a parlare di
una o più vite precedenti, del modo in cui è avvenuta la
sua morte e del periodo intercorso tra le vite, compresa
la pianificazione della vita attuale.
La ragione principale per cui almeno alcune
di queste affermazioni devono essere considerate prove è
la seguente:
• spesso la regressione porta alla cura
di un malessere fisico
• in alcuni casi la persona sottoposta
a regressione inizia a parlare in una lingua straniera
mai imparata
• in alcuni casi la persona sottoposta
a regressione ricorda dettagli sorprendentemente accurati
che, sottoposti a verifica, vengono confermati da storici
altamente qualificati.
• l'intensità emotiva dell'esperienza
è tale da vincere lo scetticismo di molti psichiatri abituati
ad avere a che fare con le fantasie e le regressioni immaginarie
• in alcuni casi la presunta causa di
morte della vita precedente è comprovata nella vita attuale
dalla presenza di un segno di nascita.
Già intorno al 1950, la regressione a vite
precedenti, grazie alla sua efficacia, venne accettata da
alcuni medici che erano stati completamente scettici. Ecco
cosa scrisse il Dott. Alexander Cannon:
"Per diversi anni la teoria della
reincarnazione è stata un incubo per me e ho fatto del
mio meglio per confutarla ... Tuttavia, nel corso degli
anni, un soggetto dietro l'altro mi ha raccontato la stessa
storia nonostante le diverse convinzioni possedute dallo
stesso allo stato cosciente. Adesso si è indagato su oltre
un migliaio di casi e devo ammettere che esiste qualcosa
come la reincarnazione" (citato da Fisher 1986: 65).
Gli psichiatri di tutto il mondo hanno
scoperto che la regressione funziona.
Il Dott. Gerald Edelstein, psicologo:
"Queste esperienze (le regressioni
a vite precedenti), per ragioni che non so spiegare, quasi
sempre comportano un rapido miglioramento del paziente"
(citato da Fisher 1986: 65).
La Dott.ssa Edith Fiore, celebre psicologa
clinica statunitense, dice:
Se la propria fobia viene eliminata istantaneamente
e permanentemente grazie al ricordo di un evento (della
propria vita) precedente, ha un senso logico l'ipotesi
che l'evento deve essere accaduto (citato da Fisher 1986:
65).
Il Dott. Gerald Netherton, cresciuto come
Metodista fondamentalista, ha utilizzato con successo il
metodo della regressione su 8.000 pazienti. Inizialmente
era scettico, ma in seguito alla sua esperienza adesso è
certo dell'efficacia della regressione a vite precedenti.
I suoi pazienti, tra i quali ci sono anche preti e fisici,
sono quasi sempre scettici all'inizio, ma questo non impedisce
al metodo di funzionare.
Egli dice:
In seguito alla loro esperienza, molte
persone se ne vanno credendo nella reincarnazione ...
Qual è la risposta logica? Che si è realmente verificata!
(citato da Fisher 1986: 65).
Il Dott. Arthur Guirdham, uno psichiatra
inglese, sostiene di essere stato scettico fin da quando,
da bambino, veniva soprannominato "San Tommaso".
Ma dopo 44 anni di esperienza con l'ipnosi regressiva, egli
afferma:
Se non credessi nella reincarnazione
dopo tutte le prove che ho avuto, sarei mentalmente ritardato
(citato da Fisher 1986: 65).
La Dott.ssa Helen Wambach era scettica
finché, nel 1975, intraprese uno studio approfondito sulla
regressione a vite precedenti per scoprire una volta e per
tutte se c'era una qualche verità dietro alla reincarnazione.
Conducendo un'analisi scientifica sulle
vite precedenti riferite dai suoi 10.000 e più volontari,
la Wambach si è imbattuta in prove schiaccianti a favore
della reincarnazione:
• il 50,6 % delle vite precedenti riferite
apparteneva a soggetti di sesso maschile e il restante 49,4
% a soggetti di sesso femminile - esattamente in conformità
con i fattori biologici.
• Il numero delle persone che riferiva
di vite benestanti o agiate rientrava esattamente nelle
proporzioni stimate dagli storici in materia di distribuzione
tra le classi sociali per i periodi presi in considerazione.
• Il ricordo, da parte dei soggetti, del
vestiario, delle calzature, del tipo di cibo e degli utensili
usati era più accurato che nei libri di storia più diffusi.
La Dott.ssa Wambach ha ripetutamente verificato che i suoi
soggetti sapevano di più della maggior parte degli storici
- quando si recava da esperti ignoti, immancabilmente scopriva
che le affermazioni dei suoi soggetti erano corrette.
La sua conclusione è stata la seguente:
"Io non credo nella reincarnazione
- Io so (che esiste)!" (Wambach 1978).
Il lettore può rimanere sorpreso dal fatto
che perfino gli psichiatri russi ricorrono alla regressione
a vite precedenti. La Dott.ssa Varvara Ivanova, stimata
dagli scienziati e dagli scrittori sovietici, è soltanto
uno dei tanti psichiatri che, a scopo terapeutico, si servono
con successo della regressione a vite precedenti (Whitton
e Fisher 1987).
Peter Ramster
Nel corso della ricerca che ho condotto
per anni, tra gli ipnoterapeuti in cui mi sono imbattuto,
quello che mi ha più sorpreso, per la sua capacità di dimostrare
come la regressione a vite precedenti sia connessa alla
reincarnazione, è stato l'australiano Peter Ramster, psicologo
ed ex scettico originario di Sydney.
Le seguenti informazioni sono tratte dal
suo importantissimo libro del 1990, In Search of Lives
Past (Alla ricerca di vite passate), da un discorso
che tenne il 27 marzo del 1994 all'Hotel Sheraton di Sydney
in occasione della 9a Conferenza Nazionale
degli Ipnoterapeuti Australiani, e dai film che ha girato
sulla reincarnazione.
Nel 1983 Ramster produsse un sorprendente
documentario televisivo nel quale quattro donne di Sydney,
che non erano mai state all'estero, sotto ipnosi fornirono
dettagli sulle loro vite precedenti. Quindi, accompagnate
da una troupe televisiva e da testimoni indipendenti, esse
furono portate all'altro capo del mondo.
Uno dei soggetti si chiamava Gwen MacDonald,
e prima della regressione era fermamente scettica. Si ricordò
di una vita nel Somerset (quella di una ragazza di nome
Rose Duncan, n.d.t.) risalente al periodo 1765-82. Molti
dei ricordi della sua vita nel Somerset, che sarebbe stato
impossibile tirar fuori da un libro di storia, furono confermati
di fronte a testimoni quando la donna fu portata sul luogo:
• Quando fu portata con gli occhi bendati
in quella parte del Somerset, la MacDonald fu perfettamente
in grado di orientarsi sebbene non fosse mai uscita dall'Australia.
• Fu in grado di localizzare correttamente,
in tre diverse direzioni, i villaggi che aveva conosciuto.
• Fu in grado di guidare la troupe televisiva
molto meglio delle cartine stradali.
• Conosceva l'ubicazione di una cascata
e il posto in cui si trovavano le pietre su cui camminare.
Gli abitanti del luogo confermarono che le pietre erano
state rimosse quarant'anni prima.
• Individuò un incrocio in cui era certa
che ci fossero state cinque case. Delle indagini confermarono
la correttezza delle sue affermazioni, rivelando che le
case erano state abbattute trent'anni prima e che una
delle case era costruita in legno di cedro proprio come
sosteneva la MacDonald.
• Conosceva esattamente i nomi che avevano
i villaggi 200 anni prima, anche quelli che non esistevano
più sulle carte geografiche moderne e quelli i cui nomi
erano stati modificati.
• Si scoprì che le persone che la MacDonald
sosteneva di avere conosciuto erano esistite veramente
- una era inserita negli archivi del reggimento di cui
lei sosteneva di avere fatto parte.
• Conosceva in dettaglio le leggende
locali, confermate, poi, dagli storici del Somerset.
• Utilizzava correttamente oscuri termini
obsoleti della zona occidentale del paese, non più presenti
nemmeno nei dizionari, come, ad esempio, il termine
"tallet" che significa abbaino.
• Sapeva che gli abitanti del luogo chiamavano
"San Michele" l'Abbazia di Glastonbury - un
fatto che venne provato solo grazie a un oscuro testo
risalente a 200 anni prima e non disponibile in Australia.
• Fu in grado di descrivere correttamente
il modo in cui un gruppo di druidi si recava, secondo
un percorso spiraleggiante, sulla Glastonbury Hill per
celebrare il suo rito di primavera, un fatto sconosciuto
alla maggior parte degli storici universitari.
• Sapeva che sul suolo dell'Abbazia di
Glastonbury c'erano due piramidi che non esistono più
da molto tempo.
• A Sydney descrisse correttamente delle
sculture presenti in una casa sconosciuta che si trovava
a 6 metri da un ruscello, in mezzo a cinque case distanti
circa 2,5 chilometri dall'Abbazia di Glastonbury.
• A Sydney fu in grado di disegnare in
maniera dettagliata l'interno della sua casa di Glastonbury,
descrizione che si dimostrò assolutamente corretta.
• Descrisse una locanda che si trovava
lungo la strada che portava a casa sua. Lì fu trovata.
• Fu in grado di guidare la troupe televisiva
fino alla sua casa che oggi è un pollaio. Nessuno sapeva
cosa ci fosse sul pavimento finché non venne pulito. Tuttavia,
sul pavimento venne ritrovata la pietra che la MacDonald
aveva disegnato a Sydney.
• Gli abitanti del luogo venivano ogni
sera a chiederle informazioni sulla storia locale - lei
conosceva le risposte a tutte le domande che le venivano
fatte come, ad esempio, il fatto che il problema della
zona era una grossa palude nella quale erano spariti parecchi
capi di bestiame.
Cynthia Henderson, un altro soggetto di
Peter Ramster, si ricordò di una vita vissuta durante la
Rivoluzione Francese (quella di una ragazza aristocratica
di nome Amélie de Cheville, n.d.t.). Mentre si trovava in
trance:
• Parlava in francese senza alcun accento.
• Comprendeva le domande che le venivano
poste in francese e vi rispondeva.
• Utilizzava il dialetto del tempo.
• Conosceva i nomi delle strade, anche
quelli che erano cambiati e che fu possibile rintracciare
solo su delle vecchie mappe.
Peter Ramster possiede molti altri casi
documentati di regressioni a vite precedenti, i quali, in
maniera molto chiara, costituiscono tecnicamente prove a
supporto dell'esistenza dell'Aldilà.
Ricordi spontanei di vite precedenti
Il caso internazionalmente noto di Shanti
Devi è uno dei più spettacolari nella storia dei ricordi
spontanei di vite precedenti. Si verificò in India nel 1930,
molto tempo prima che il Dott. Stevenson iniziasse la sua
ricerca. Tuttavia, egli riesaminò il caso in base alle abbondanti
informazioni disponibili e dichiarò che Shanti Devi, sulla
base dei suoi ricordi, fece almeno 24 affermazioni precise
che furono confermate dai fatti (Reincarnation International,
gennaio 1994, n. 1 Lon).
Nel 1930, all'età di quattro anni, a Delhi,
in India, Shanti Devi iniziò a menzionare alcuni dettagli
riguardanti vestiti, cibo, persone, eventi e luoghi che
sorpresero i suoi genitori. In breve, Shanti fece le seguenti
affermazioni che furono in seguito confermate:
• si identificò come Lugdi, vissuta a
Muttra, distante 128 chilometri da Delhi,
• parlava il dialetto di quella zona
senza averlo mai imparato,
• sostenne di avere dato alla luce un
bimbo che era morto dieci giorni dopo il parto, fatti
che in seguito vennero confermati come realmente accaduti
a Lugdi.
• quando fu portata a Muttra riconobbe
il marito della vita precedente, Kedar Nath, e parlò con
lui di molte delle cose che avevano fatto insieme nella
vita passata,
• a Muttra, poco prima di arrivare nella
casa in cui viveva, fu capace di identificare con precisione
una gran quantità di luoghi,
• fu in grado di dire con precisione
dove si trovavano i mobili quando viveva nella sua casa,
• sapeva che nella sua vita precedente
aveva nascosto 150 rupie in un angolo nascosto di una
stanza per tenerle al sicuro. Il marito della vita precedente,
Kedar Nath, confermò che i soldi non si trovavano più
in quel posto perché lui li aveva presi.
• identificò correttamente i genitori
di Lugdi in mezzo a una grande quantità di persone.
Per le autorità il caso fu talmente impressionante,
che, per indagare su di esso, venne istituito formalmente
un comitato di personalità di rilievo, che comprendeva un
importante uomo politico, un avvocato e il direttore responsabile
di un quotidiano (Pandit Neki Ram Sahrms, Tara Chand Mathur
e Lala Deshbandu Gupta). Il comitato giunse alla conclusione
che Shanti conosceva cose che non avrebbe potuto apprendere
né con l'inganno, né con la frode né in qualunque altro
modo. Nessuno dei componenti del comitato conosceva Shanti
né aveva avuto con lei contatti di alcun genere. Il verdetto
definitivo stabilì, in termini molto chiari, che tutte le
prove supportavano in maniera decisiva la reincarnazione.
Il caso ebbe notorietà internazionale e
attirò l'attenzione di moltissimi tra sociologi e scrittori.
Ad esempio, negli anni '50 del secolo scorso, lo scrittore
svedese Sture Lonnerstrand si recò in India per incontrare
Shanti Devi e continuare a indagare in prima persona sui
fatti documentati. E anche lui giunse alla conclusione inconfutabile
che il caso di Shanti Devi costituisce una prova esauriente
a favore della reincarnazione (Reincarnation International,
gennaio 1994 n. 1 Lon).
Arthur Guirdham e la Signora Smith
Un caso verificatosi in Inghilterra, capace
di convincere molti esperti compreso lo psichiatra Dott.
Arthur Guirdham, fu quello della Signora Smith, una normalissima
casalinga perfettamente sana di mente, che da anni soffriva
di incubi tremendi nei quali sognava di essere bruciata
sul rogo (Guirdham 1970).
La Smith diede al Dott. Guirdham delle
copie di disegni e di versi di canzoni che aveva scritto
da bambina quando andava a scuola. Degli esperti di francese
medievale confermarono che i versi erano scritti in lingua
doc, l'idioma parlato nella Francia meridionale nei
secoli XII e XIII.
Non finì di stupire gli esperti con la
sua conoscenza dei Catari di Tolosa che erano stati perseguitati
dall'Inquisizione. Nel 1944 aveva ricostruito, parola per
parola, delle canzoni che furono rinvenute negli archivi
solo nel 1967; conosceva dettagli storici che vennero alla
luce solo dopo indagini molto impegnative; conosceva, ad
esempio:
• le figure rappresentate su vecchie
monete francesi, alcuni pezzi di gioielleria e la struttura
di alcuni edifici
• particolari esatti sulla famiglia e
sulle relazioni sociali di persone che non erano presenti
sui libri di testo e che, alla fine, furono rinvenuti
negli archivi dell'Inquisizione
• che la cripta di una certa chiesa veniva
usata per rinchiudere i prigionieri religiosi
• dettagli di riti e abiti religiosi.
Il Prof. Nellie, il più esimio conoscitore
di quel periodo, rimase talmente colpito da dire a Guirdham
che "si sarebbe allineato con la sua paziente",
ogni qual volta, in futuro, vi fossero state delle discrepanze
tra la visione storica predominante e i ricordi di quest'ultima.
In seguito, Guirdham scoprì molte altre
persone di sua conoscenza che condividevano gli stessi ricordi,
e documentò il tutto nel libro The Cathars and Reincarnation
(I Catari e la reincarnazione). Pur essendo stato
completamente scettico, tanto da essere soprannominato "San
Tommaso", mise in gioco la sua considerevole reputazione
per istruire i suoi colleghi medici sulla "Reincarnazione
e la Pratica della Medicina" (Guirdham 1969).
Il Dott. Ian Stevenson
La ricerca scientifica condotta sulla reincarnazione
dal Dott. Ian Stevenson, Professore di Psichiatria presso
la Scuola di medicina dell'Università della Virginia, è
la più interessante. Egli indagò in maniera specifica su
quelli che sono chiamati "ricordi spontanei di vite
precedenti".
Per un certo numero di anni, servendosi
del metodo scientifico, il Dott. Stevenson intervistò, negli
Stati Uniti, in Inghilterra, in Tailandia, a Burma, in Turchia,
in Libano, in Canada, in India e in altri Paesi, oltre quattromila
bambini che sostenevano di ricordare una serie di eventi
accaduti in vite precedenti. La procedura dell'indagine
scientifica prevedeva il controllo e l'esame (se pertinenti)
di documenti, lettere, referti autoptici, certificati di
nascita e di morte, referti ospedalieri, resoconti giornalistici
e simili.
I referti medici sono importanti specialmente
quando un bambino sostiene di essere stato assassinato in
una vita precedente, visto che Stevenson scoprì che nei
casi di morte violenta il bambino poteva presentare dei
segni di nascita nel punto in cui era stato pugnalato, colpito
da un proiettile o da qualunque altra cosa che ne avesse
cagionato la morte.
• Tra i casi citati dal Dott. Stevenson
in cui sono presenti segni di nascita, un esempio significativo
è quello di Ravi Shankar. Questi ricordò con orrore che
da bambino era stato decapitato da un parente che sperava
di ereditare i beni di suo padre. Si scoprì che il bambino
rinato aveva un segno di nascita tutto intorno al collo.
E quando si indagò sulle sue affermazioni, si scoprì che
la persona che egli sosteneva di essere era effettivamente
morta in quella maniera.
• Un secondo caso riguardava un bambino
turco che ricordava di essere un rapinatore che stava
per essere catturato dalla polizia. Si suicidò sparandosi
con un fucile appoggiato sul lato inferiore destro del
mento. Il bambino che sosteneva di ricordare la sua vita
era nato con un segno ben visibile sotto il mento. A seguito
di ulteriori indagini, si scoprì che aveva un altro segno
di nascita esattamente nel punto dal quale il proiettile
sarebbe dovuto uscire. Mentre il Dott. Stevenson indagava
in Turchia su questo caso particolare, un anziano lo informò
che si ricordava dell'accaduto e fornì la sua testimonianza
sulle condizioni del corpo del suicida.
Quel che occorre tenere a mente è che il
Dott. Stevenson mise in ballo la sua reputazione quando
presentò al mondo il suo lavoro scientifico attraverso le
riviste psichiatriche di maggior prestigio, come il Journal
of Nervous and Mental Disease (La Rivista della Malattia
Nervosa e Mentale) nel settembre del 1977 e l'American
Journal of Psychiatry (La Rivista Americana di Psichiatria)
nel dicembre del 1979. Pubblicò diversi volumi sui ricordi
di vite precedenti, e ogni volta che veniva pubblicato un
volume si accumulavano ulteriori conferme ben circostanziate
delle prove a favore della reincarnazione.
La ricerca scientifica di Stevenson riuscì
a scuotere il mondo accademico dal suo solito compiacimento
scettico. Fu una delle prime volte che uno scienziato con
una solida reputazione nel campo delle scienze fisiche forniva
la dimostrazione che, in base a tutti i criteri oggettivi,
esistevano prove evidenti a favore della reincarnazione
e, inevitabilmente, a favore dell'Aldilà.
Ovviamente ci furono coloro che tentarono
di criticare la ricerca del Dott. Stevenson, ma i critici
NON erano scienziati, né possedevano le competenze tecniche
necessarie per valutare il metodo scientifico utilizzato
dal Dott. Stevenson. Molti di questi critici di basso profilo
appartengono a un particolare filone di pensiero intrinsecamente
ostile alla reincarnazione.
Ci sono stati altri, che dovrebbero essere
più esperti, che si sono limitati a ripetere le critiche
rivolte a Stevenson senza prima esaminare in prima persona
il suo lavoro scientifico. Ad esempio, nel libro di Paul
Tabori e Phyllis Raphael del 1971, Beyond the Senses
- a report on psychical research in the sixties (Al di
là dei sensi - un rapporto sulla ricerca psichica negli
anni '60), George Medhurst, un ex membro di "alto
profilo" della Society for Psychical Research,
ammette, in risposta ad una domanda che gli era stata rivolta,
di conoscere molto poco il lavoro del Dott. Stevenson, ma
dice, e notate attentamente la palese e infondata ostilità
nei confronti del lavoro di Stevenson, le seguenti parole:
So poco di queste ricerche (di Stevenson).
So che sono state rivolte delle critiche ai risultati
ottenuti ... si dice ... che Stevenson non abbia avuto
il giusto rapporto con le persone con cui ha avuto a che
fare (1971: 216).
In primo luogo, George Medhurst ammette
la sua ignoranza tecnica in merito alla ricerca scientifica
di Stevenson. In secondo luogo, si affida alle affermazioni
di qualcun altro per criticare Stevenson. In terzo luogo,
Medhurst non identifica questo qualcun altro, sempre ammesso
che ci sia. Medhurst accetta come valide le critiche, altrimenti
non le avrebbe ripetute. Questo genere di disonestà intellettuale
e di inganno da parte di Medhurst sono un'indicazione del
livello a cui si spingono gli scettici dalla mentalità chiusa
pur di denigrare un lavoro scientifico di grande valore.
All'opposto, ci sono stati scienziati obiettivi
dotati di reputazione a livello nazionale che hanno attestato
la professionalità del Dott. Stevenson e l'assoluta credibilità
del suo rigoroso rispetto del metodo scientifico.
Tra questi c'è il Prof. Dott. Albert J.
Stunkard, Preside del Dipartimento di Psichiatria dell'Università
della Pennsylvania. Fra le altre affermazioni positive,
egli dice:
Tra coloro che operano in quel settore,
il Dott. Stevenson è l'uomo più puntiglioso che conosca,
e forse il più riflessivo, con un talento nell'ideare
per le ricerche delle adeguate forme di controllo investigativo.
La Prof.ssa Dott.ssa Gertrude Schmeidler
del City College della City University di
New York dice, fra le altre cose:
Stevenson è una persona molto attenta
e coscienziosa, dotata di grande abilità intellettuale
e di elevate capacità professionali. Ha un approccio scrupoloso
nei confronti della raccolta e dell'analisi dei dati grezzi.
Il Prof. Dott. Herbert S. Ripley, Preside
del Dipartimento di Psichiatria dell'Università di Washington
a Seattle, dice:
Ho un'ottima opinione di Stevenson. Lo
considero preciso e onesto. Sento che siamo fortunati
ad avere qualcuno dotato della sua abilità e della sua
profonda integrità che indaga in questo ambito così controverso.
Il Dott. Harold Lief, sul Journal of
Nervous and Mental Disease del settembre del 1977, tra
le altre cose dice:
O sta commettendo un errore colossale
... o sarà considerato come il Galileo del XX secolo.
Il Dott. Stevenson si interessò ai ricordi
spontanei di vite precedenti quando, al culmine della sua
carriera di psichiatra, scoprì che i rimedi tradizionali
della psichiatria erano troppo limitati e non trattavano
con efficacia i problemi dei pazienti. Si accorse di parecchi
casi che non potevano essere spiegati in maniera soddisfacente
né con i fattori genetici, né con le influenze ambientali,
né con una combinazione dei due.
Marta Lorenz
Un caso molto convincente su cui indagò
il Dott. Stevenson fu quello della brasiliana Marta Lorenz
che, all'età di un anno, riconobbe un amico dei suoi genitori
dicendogli le seguenti parole: "Ciao, papà". All'età
di circa due anni la bambina cominciò a fornire i dettagli
di una vita precedente nella quale era stata la migliore
amica della madre, la figlia dell'amico di famiglia che
aveva riconosciuto. Molti dei dettagli non erano noti alla
madre della bambina e dovettero essere confermati da persone
diverse.
La Lorenz ricordava 120 particolari distinti
e non connessi fra loro riguardanti la vita in cui era stata
María de Olivero, compresi alcuni particolari che María
aveva rivelato alla sua migliore amica immediatamente prima
di morire - ossia che avrebbe tentato di rinascere come
sua figlia e che non appena fosse stata abbastanza grande
avrebbe riferito molti particolari della sua vita precedente
(Stevenson 1974).
Imad Elawar
In Libano, senza avvertire, Stevenson si
recò in un villaggio druso e chiese agli abitanti se conoscevano
dei casi di bambini che parlavano di vite precedenti. Fu
indirizzato - ancora una volta senza avviso - verso l'abitazione
di Imad Elawar, un bambino di cinque anni che fin da quando
aveva un anno parlava incessantemente di una vita precedente
vissuta in un villaggio distante quaranta chilometri.
All'età di un anno le sue prime parole
erano state i nomi "Jamileh" e "Mahmoud";
all'età di due anni aveva fermato per strada un estraneo
e lo aveva riconosciuto come un precedente vicino di casa.
Stevenson intervistò il bambino e i genitori
e appuntò più di cinquantasette affermazioni relative alla
vita precedente. Quando Stevenson si recò con il bambino
e suo padre al villaggio per indagare sulle affermazioni
del piccolo, ci vollero diversi giorni per individuare la
precedente casa del bambino. Non c'era stato alcun precedente
contatto con i parenti. Tuttavia:
• Imad fu in grado di fare tredici affermazioni
e identificazioni corrette riguardo alla sua vita precedente,
compresa l'identificazione, in fotografia, di se stesso
e del fratello.
• Riconobbe le fotografie del suo precedente
zio Mahmoud e della sua precedente concubina, una prostituta
di nome Jamileh.
• Fu in grado di riferire in dettaglio
dove aveva conservato il suo fucile - un segreto di cui
era a conoscenza soltanto la madre - e di come era stato
allestito il suo letto durante la sua ultima malattia.
• Fermò un estraneo e chiacchierò a lungo
con lui delle esperienze che avevano condiviso durante
il servizio militare.
In totale, Stevenson ha calcolato che delle
cinquantasette affermazioni che il bambino aveva fatto riguardo
alla sua vita precedente, cinquantuno poterono essere verificate
(Stevenson 1978).
Spiegazioni alternative
Quando vengono messi a confronto con queste
prove assai convincenti a favore della reincarnazione, i
critici cercano di fornire delle spiegazioni alternative.
Sostengono che si è trattato di percezione extrasensoriale,
di telepatia o di chiaroveggenza - "il bambino era
in grado di entrare in sintonia con le persone che gli stavano
intorno e assorbiva da loro tutte le informazioni che essi
avevano riguardo alle circostanze". In alternativa,
gli scettici hanno sostenuto che si tratti di frode, criptoamnesia,
possessione spiritica, fantasia, paramnesia, o di ricordi
ereditati/inconscio collettivo. Esaminiamo, come fece Ian
Stevenson, ciascuna di queste tesi, una dopo l'altra (Stevenson
1977).
Percezione extrasensoriale (ESP)?
In primo luogo, chiunque ipotizza che questi
bambini stiano attingendo alla memoria di persone viventi
riconosce l'esistenza della percezione extrasensoriale,
nota anche come telepatia o trasmissione del pensiero. Questa
concessione, da sola, è in grado di indebolire notevolmente
la posizione degli scettici, visto che per decenni questi
hanno sostenuto, e continuano a sostenere, che la percezione
extrasensoriale e la telepatia non esistono! O la percezione
extrasensoriale esiste oppure non esiste.
Inoltre, il Dott. Stevenson sostiene che,
se i bambini possiedono poteri extrasensoriali, o li possiedono
tutti o non li possiede nessuno. È semplicemente illogico
e incoerente che gli scettici dicano che per certe cose
una persona possiede la percezione extrasensoriale e per
altre no, che i bambini possono avere delle percezioni extrasensoriali
quando parlano delle loro presunte vite precedenti, ma non
in tutti gli altri casi.
Stevenson prosegue spiegando che, in relazione
a ciò che si sa a proposito della percezione extrasensoriale
posseduta da medium e sensitivi, questi bambini dovrebbero
possedere delle "super percezioni extrasensoriali".
Perché in alcuni casi i bambini forniscono quantità talmente
significative di informazioni, da sbaragliare i limiti relativi
a tutti i casi attualmente noti di percezioni extrasensoriali.
Nella maggior parte dei casi i bambini
dovrebbero attingere ai ricordi non solo di una persona,
ma di parecchie persone, perché le informazioni non sono
possedute da una persona soltanto. Ciò comporterebbe la
capacità di leggere nel pensiero di persone diverse, ciascuna
delle quali possiede una parte delle informazioni. Stevenson
dice che "tutte le informazioni note non sono presenti
in una sola mente vivente".
Nessuna percezione extrasensoriale è in
grado di spiegare il cambiamento comportamentale di questi
bambini. In molti casi i bambini assumono la personalità
di coloro che sostengono di essere stati. Si tratta di qualcosa
che non si può ottenere con l'utilizzo della percezione
extrasensoriale. Stevenson spiega che, per un critico che
non abbia piena conoscenza di questi casi, è difficile riuscire
a comprendere la "portata di questi mutamenti di comportamento
e personalità".
Un'altra particolare difficoltà che incontrano
i critici che propendono per la percezione extrasensoriale
è data dal fatto che molto spesso i bambini rivelano com'erano
le cose quando erano vivi e non come sono adesso. Avete
letto il famosissimo caso di Shanti Devi, la quale sosteneva
che nella sua vita precedente aveva nascosto 150 rupie nell'angolo
di una stanza della casa in cui viveva. Quando gli investigatori
scavarono nel posto indicato e il denaro non venne trovato,
il marito ammise con vergogna di essere stato il responsabile
della sua rimozione. Se avesse "attinto ai ricordi
del marito", Shanti sarebbe stata al corrente di questo
fatto.
I segni di nascita e le malformazioni dei
bambini vanno chiaramente al di là di ogni spiegazione basata
sulla percezione extrasensoriale. Questi bambini, secondo
il Dott. Stevenson, spesso indicano uno o più segni presenti
sul loro corpo e spiegano che in quel punto furono colpiti
da un proiettile o furono mutilati. I genitori confermano
che quei segni erano presenti fin dall'infanzia. Altri bambini
nati con delle malformazioni, con arti o dita mancanti,
sostengono che queste malformazioni stanno ad indicare in
che modo sono morti nella loro vita precedente. In un certo
numero di casi, Stevenson ebbe la possibilità di accedere
ai referti ospedalieri per verificare queste affermazioni.
Di conseguenza, Stevenson riuscì ad individuare un legame
tra i segni di nascita e i referti ospedalieri/autoptici
nei quali era indicata la causa della morte.
Frode?
In primo luogo occorre prendere in considerazione
le credenziali, la professionalità, il calibro e l'integrità
di uno dei ricercatori scientifici più in vista degli Stati
Uniti. Il Dott. Stevenson ha alle spalle una lunga carriera
come ricercatore scientifico professionista, come psichiatra
e come psicanalista. In più, anni di colloqui con migliaia
di testimoni gli hanno dato la necessaria esperienza pratica
per ricercare la verità. Ha scritto libri di testo sugli
esami psichiatrici e sui colloqui diagnostici.
Stevenson sostiene che, con i suoi colloqui
e i suoi esami incrociati di così tanti bambini e testimoni,
sarebbe necessario uno sforzo erculeo per cercare di organizzare
una messinscena, addestrando genitori, parenti, amici e
testimoni - visto che a volte il numero di persone coinvolte
è anche superiore a cinquanta.
Poi ci vorrebbe una drammatizzazione delle
emozioni ogni qual volta si verifica un ricongiungimento
del bambino con le persone care della sua vita precedente.
E la drammatizzazione delle emozioni intense che si provano
in queste situazioni è qualcosa che va al di là della capacità
umana di recitare "su un palcoscenico". Avendo
intervistato migliaia di bambini "rinati", il
Dott. Stevenson aggiunge che "non è facile insegnare
ai bambini molto piccoli a recitare dei ruoli che non risultano
per loro naturali".
Stevenson ha pubblicamente affermato di
non pagare le persone coinvolte nelle sue ricerche e, coerentemente,
applica la sua politica anche nei confronti dei testimoni,
i quali non ricevono denaro per le loro testimonianze. Né
viene fatta pubblicità per incentivare la collaborazione.
Il Dott. Stevenson era pienamente consapevole
del fatto che le indagini scientifiche da lui condotte sarebbero
state sottoposte al vaglio minuzioso di altri scienziati,
degli estranei e di coloro che avevano interesse a che la
sua ricerca non avesse successo. E sapeva anche che questi
ultimi avrebbero cercato in ogni modo di denigrare e screditare
le sue indagini scientifiche sull'Aldilà e sulla reincarnazione.
Criptoamnesia?
Significa semplicemente che il bambino
rinato ha imparato in questa vita quello che sta raccontando
a proposito della vita precedente. Si sostiene, cioè, che
il bambino rinato ha letto le informazioni, ne è venuto
a conoscenza o gli state comunicate, ma lui, consapevolmente
o inconsapevolmente, lo ha dimenticato.
Il Dott. Stevenson chiarisce che una parte
delle informazioni originali fornite da alcuni dei bambini
rinati, specialmente da quelli di età inferiore o uguale
ai due anni, non era nota a nessuno di coloro che stavano
accanto a loro. In base alle osservazioni di Stevenson,
quando il bambino impara a dire le prime parole, inizia
a parlare della sua vita precedente. Ciò riduce di molto
la probabilità che le informazioni possano provenire da
altre fonti.
Ricordi ereditati/Inconscio collettivo?
Una delle tesi avanzate più frequentemente
dai critici della teoria dei ricordi spontanei di vite precedenti
è quella in base alla quale i presunti bambini rinati in
realtà hanno dei "ricordi ereditati". Chiaramente,
questo significa che, invece di essere rinato, il bambino
in realtà ricorda la vita di uno dei suoi antenati. Si sostiene,
infatti, che i ricordi dell'antenato, impressi nella memoria
del bambino, in qualche modo si siano trasmessi geneticamente.
In alternativa, i critici sostengono che
il bambino attinge alle informazioni attraverso il cosiddetto
"inconscio collettivo".
Stevenson confuta queste tesi in maniera
molto convincente spiegando che ciò che finora è stato registrato
nell'"inconscio collettivo" ha un carattere molto
generico. Ad esempio, ci si potrebbe ricordare di una grande
alluvione verificatasi in una terra molto distante. Stevenson
sottolinea che, sebbene ci siano dei casi isolati di "inconscio
collettivo", questi non possiedono la specificità e
la minuzia dei particolari forniti dai bambini rinati.
La tesi della genetica, dei "ricordi
ereditati", ha delle pecche fondamentali. Se una persona
si ricorda della vita di uno dei suoi antenati, ci dovrebbero
essere delle correlazioni sia razziali che geografiche tra
la vita ricordata e la vita degli antenati della persona.
Tuttavia, molte persone si ricordano di vite precedenti
in cui erano membri di popolazioni totalmente differenti.
In archivio esistono parecchi casi di europei che ricordano
vite in cui erano cinesi o negri.
Nella maggior parte dei casi, certamente
nella maggior parte dei casi provenienti dall'Asia, Stevenson
ha scoperto che i bambini ricordavano vite che erano terminate
soltanto pochi anni prima che nascessero, ma che erano state
vissute in famiglie e in villaggi diversi rispetto a quelli
dei genitori e dei nonni.
In secondo luogo, come dice Stevenson,
Un genitore può trasmettere geneticamente
alla sua prole soltanto i ricordi di quegli eventi che
gli sono accaduti prima del concepimento. Ne consegue
che in nessun caso è possibile ereditare il ricordo del
modo in cui è avvenuta la morte di un genitore.
Com'è possibile che un genitore trasmetta
geneticamente al figlio il ricordo di eventi che gli sono
successi dopo che il figlio era stato concepito?
Un genitore può trasmettere geneticamente soltanto cose
che gli sono successe prima del concepimento del
figlio.
Possessione?
Alcuni critici della reincarnazione hanno
asserito che, quando un bambino sostiene di ricordare una
vita precedente, in realtà accade che un'entità disincarnata,
uno spirito, ha assunto il controllo della sua mente
e le informazioni provengono dallo spirito e non dal presunto
bambino rinato.
Il Dott. Stevenson nega questa tesi spiegando
che la possessione dei bambini piccoli, in particolare di
quelli di età prossima ai due anni, è estremamente rara,
sempre ammesso che si verifichi. Nella maggior parte dei
casi, i bambini fanno le affermazioni sulla "vita precedente"
in maniera piuttosto spontanea, pienamente consapevole e
assolutamente non in trance o in uno stato alterato di coscienza.
Chiunque abbia una certa familiarità con
un medium in trance avrà notato il mutamento dello stato
di coscienza nel quale la personalità del medium cambia
considerevolmente. Ma in questi casi ciò non si verifica.
Un'altra ragione, dice Stevenson, è che
il controllo spiritico del bambino non è in grado di spiegare
i segni di nascita. Non è credibile immaginare che uno spirito
imprima un segno di nascita mentre il bambino si trova nel
grembo materno, o riesca a trovare una persona reale che
sia morta tragicamente e che presenti gli stessi segni che
mostra il bambino, allo scopo di raccontargli quella vita
particolare.
E inoltre, come mai il bambino rinato si
stupisce per il fatto che alcuni dei parenti che conosceva
nella vita precedente adesso sono molto più anziani, hanno
le rughe o hanno perso i denti? Se un qualche spirito si
è impossessato del bambino, perché questo presunto spirito
non riconosce l'ambiente e i parenti del bambino? E per
quale ragione i ricordi del bambino riguardo ai parenti
e all'ambiente esterno si interrompono esattamente al momento
della morte della vita precedente?
Il Dott. Stevenson sostiene che il numero
di coloro che ricordano una vita precedente è talmente elevato
che è possibile individuare dei tratti specifici. E tali
caratteristiche trascendono i confini nazionali e si presentano
simili nelle diverse parti del mondo. Come ho detto prima,
la teoria della congiura internazionale - in base alla quale
tutte queste persone si sono accordate per per tramare una
storia di questo genere - è troppo ridicola per essere presa
seriamente in considerazione.
Quelli che seguono sono i tratti caratteristici
rinvenuti da Stevenson nei casi di ricordi spontanei di
vite precedenti su cui egli ha indagato. Un pregevole quadro
riassuntivo di questi tratti è presente nel libro di Cranston
e William del 1984 intitolato Reincarnation - a New Horizon
in Science, Religion and Society (Reincarnazione - un Nuovo
Orizzonte nella Scienza, nella Religione e nella Società):
• l'età alla quale affiorano i ricordi
- solitamente compresa tra i due e i quattro anni
• l'età alla quale i ricordi svaniscono
- quasi universalmente tra i cinque e gli otto anni
• comportamenti più tipici di un adulto
che di un bambino
• un senso di estraneità nei confronti
del proprio corpo
• eventi tipici ricordati nitidamente
• il verificarsi di una morte violenta
in un'elevata percentuale dei casi
• fobia nei confronti degli oggetti e
delle circostanze che nella vita precedente hanno provocato
la morte
• l'individuazione, da parte del bambino,
dei mutamenti intervenuti nelle persone e nell'ambiente
esterno
• sogni, fatti dalla madre o da un familiare
del bambino, che preannunciavano che il suo arrivo era
una reincarnazione
• madri che riferiscono di desideri alimentari
anomali o di strane preferenze o avversioni alimentari
verificatesi durante la gravidanza e che corrispondevano
ai gusti della persona nella sua vita precedente
• abilità possedute dal bambino senza
che questi le abbia apprese o gli siano state insegnate
• segni di nascita o malformazioni.
Su Internet
Sul Dott. Ian Stevenson http://www.childpastlives.org/stevenson_books.htm
contiene un elenco commentato delle sue opere principali
- in lingua inglese.
Sugli articoli e sui casi del Dott. Ian Stevenson http://www.childpastlives.org/stevenson_articles.htm
contiene interviste di facile lettura rilasciate dal Dott.
Stevenson in merito alla sua attività - in lingua inglese.
University of Virginia Children’s Past Lives Research
Centre (Centro di Ricerca sulle Vite Precedenti dei
Bambini dell'Università della Virginia) http://www.childpastlives.org/stevenson.htm
Per libri e saggi sulla reincarnazione si consiglia di
visitare il sito (in lingua inglese) della University
of Virginia Health Science Centre Division of Personality
Studies (Università della Virginia - Centro di Scienza
della Salute - Divisione degli Studi della Personalità)
http://www.med.virginia.edu/medicine/inter-dis/personality_studies/publications.html
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