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21. L'Ouija
"La linea di confine tra il mondo
dei viventi e quello dei morti sembra essere una specie
di giungla metafisica o di 'territorio fuorilegge', affollato
di personalità malvagie e psicopatiche. Se riescono a trovare
una vittima e ad entrarvi in sintonia, la loro natura distruttiva
è in grado di agire con limitazioni perfino inferiori rispetto
a quelle che avevano quando si trovavano incarnate in un
corpo fisico".
Ian Currie, 1978: 192
L'Ouija è uno dei metodi più diffusamente
utilizzati dagli "inesperti" per dar vita alla
comunicazione spiritica. Il suo nome deriva dall'affermazione
francese oui e da quella tedesca ja. Consiste
in una tavola contenente le lettere dell'alfabeto, alcuni
numeri, i segni di punteggiatura e le parole sì e
no impresse sulla sua superficie. Il gruppo di persone
che la utilizza, posiziona leggermente le dita su un puntatore
che, rapidamente e senza la conoscenza consapevole dei partecipanti,
si muove trasmettendo una serie di messaggi. Negli Stati
Uniti la vendita dell'Ouija raggiunse il suo picco durante
la Prima Guerra Mondiale, e gli anni '30, '40 e '60 del
XX secolo furono testimoni di una vera e propria mania nazionale,
con il "Misterioso Oracolo Parlante" che ebbe
una fortissima diffusione nell'ambiente studentesco (Hunt
1985: 5).
La trattazione dell'Ouija è inclusa in
quest'opera, perché tale metodo è spesso il primo ad essere
utilizzato dai dilettanti per tentare di indagare sull'Aldilà.
È scientifico nel senso che le persone che seguono la procedura
otterranno risultati simili - ossia messaggi intelligenti.
Intelligenti, in quanto le risposte fornite a specifiche
domande sono conformi a quelle che verrebbero date da esseri
viventi. La qualità della risposta dipende da chi o cosa
la dà.
I sensitivi e i medium esperti credono
nella realtà del contatto spiritico - ossia nel fatto che
le risposte dell'Ouija siano fornite da entità umane e non,
appartenenti a diversi livelli vibrazionali, anche se in
prevalenza provengono dalle entità inferiori che possiedono
una maggiore affinità con la nostra "lunghezza d'onda".
Se si entra in contatto con un'entità più evoluta, ci sarà
da attendersi una risposta più sofisticata. Se si entra
in contatto con entità rozze e inferiori, allora le informazioni
ricevute saranno analoghe a quelle provenienti da una persona
rozza, volgare, stupida, arrogante e blasfema che cerca
di sconcertare coloro che le stanno accanto. L'investigatore
del paranormale Archie Roy paragona l'uso dell'Ouija alla
pratica di incontrare al bar dei perfetti estranei e invitarli
a casa (1996: 176).
All'inizio, il punto di vista ufficiale
dei materialisti era che i messaggi provenivano semplicemente
dall'azione consapevole o inconsapevole dei partecipanti
- una sorta di "automatismo". Per anni, negli
Stati Uniti, l'Ouija è stato venduto nei negozi di giocattoli
e nel reparto giochi dei grandi magazzini, e le persone
lo utilizzavano per "divertirsi" o per ottenere
un profitto personale, cercando, ad esempio, di ottenere
i numeri vincenti del lotto.
Ma nessuno scettico è stato in grado di
spiegare come mai gruppi di persone normali e beneducate
ottengano dall'Ouija imprecazioni raccapriccianti, maledizioni,
e terribili minacce di ogni genere, senza che ciò succeda
con altri metodi che sarebbero in grado di proiettare l'inconscio.
I medium di tutto il mondo riferiscono
in maniera concorde che coloro che sono morti e vivono in
preda alla disperazione nelle regioni a più basso livello
vibrazionale - quelle più vicine alla terra, chiamate a
volte regioni astrali inferiori - sono molto invidiosi di
coloro che vivono sulla terra; essi sanno, infatti, che,
finché si trova sulla terra, una persona può accrescere
le proprie vibrazioni, mentre ciò è molto complicato nelle
sfere inferiori del mondo dello spirito. Essi
non sono demoni o diavoli, ma esseri umani poco evoluti
sotto il profilo spirituale.
La disperazione raggiunge livelli estremi
in quanto queste persone non possono sperimentare
quelle cose che amavano mentre erano in vita - l'eccitazione,
la violenza, l'alcol, il fumo, il sesso. Se essi avessero
la capacità di amare, di provare affetto, o di possedere
un qualunque altro attributo spirituale positivo, non sarebbero
nella condizione in cui si trovano. Se solo avessero la
capacità di chiedere un aiuto per essere alleviati dalla
loro condizione di infelicità, ci è stato detto dall'Aldilà
che tale aiuto non sarebbe loro negato.
Molti di coloro che praticano la metafonia
(vedi Capitolo 3) hanno registrato voci provenienti da questo
livello, che dicono oscenità, sussurrano in maniera sinistra
e talvolta parlano con un tono chiaramente ostile (Lazarus
1993: 158).
Stoker Hunt, il quale ha indagato sugli
effetti dell'uso dell'Ouija, sintetizza così il modello
comune di comunicazione che si realizza quando i "giocatori"
contattano delle entità di questo livello:
L'invasore si concentra sui punti deboli
del carattere della vittima ... Se è vanitosa, fa appello
alla sua vanità. "Ho bisogno del tuo aiuto",
dirà il seduttore, "e solo tu puoi aiutarmi"
... L'entità è maliziosa e non esita a mentire, a farsi
passare per un'altra persona (generalmente una persona
amata defunta) e ad adulare. Ovviamente per l'invasore
è meglio se la vittima è sola, isolata, stanca o ammalata
(Hunt 1985: 86).
In tal modo l'entità incoraggia la sua
vittima ad abbandonare i suoi veri amici e la spinge ad
avvalersi solo dell'Ouija per ricevere consigli, pareri
e compagnia. A questo scopo le suggerisce pericolose bravate
e azioni avventate, mentre le sconsiglia le attività salutari
e le cure mediche adeguate. La vittima avverte ad ogni ora
del giorno e della notte il desiderio incontrollabile di
utilizzare l'Ouija o di ricorrere alla scrittura automatica:
Se è necessario, l'invasore terrorizza
la sua vittima, materializzandosi in forma spettrale,
inducendo visioni mostruose, incitando attività di poltergeist,
facendo apparire oggetti dal nulla, comunicando notizie
false o tragiche, facendo levitare oggetti e a volte facendo
levitare la vittima. Può accadere tutto questo e molto
altro - non come fine a se stesso, ma come mezzo per un'eventuale
possessione completa (Hunt 1985: 87).
Qualunque sia l'ipotesi a cui si dà credito
- quella spiritica o la teoria del subconscio dei "giocatori"
- esistono molti casi di malattie psichiche derivanti in
maniera diretta da un utilizzo sconsiderato dell'Ouija,
come se si trattasse di un giocattolo. L'uso dell'Ouija
può essere pericoloso per chiunque sia altamente suggestionabile,
soffra di un qualsiasi tipo di disordine emotivo o psichico
o abbia fatto uso di droghe in grado di alterare lo stato
mentale. Gli esperti avvertono che in nessun caso l'uso
dell'Ouija dovrebbe essere consentito ai bambini o a chiunque
non sia in possesso di un forte senso della propria identità
(Covina 1979).
Il Dott. Carl Wickland, uno psichiatra
americano, nel 1924 ha scritto un classico sulle malattie
mentali, Thirty Years Among the Dead (Trent'anni fra
i morti). In esso egli mette in guardia:
Il problema serio dell'alienazione e
dello squilibrio mentale derivanti da esperimenti metafisici
eseguiti senza le adeguate conoscenze ha per la prima
volta attratto la mia attenzione in seguito ai casi di
diverse persone le cui esperienze, apparentemente innocue,
con la scrittura automatica e l'Ouija sono sfociate in
un'insania talmente furiosa da rendere necessario l'internamento
in un ospedale psichiatrico. Sono venuto a conoscenza
di molte altre conseguenze rovinose che si sono verificate
in seguito all'utilizzo, ritenuto innocuo, dell'Ouija,
e le mie osservazioni mi hanno spinto a ricercare nei
fenomeni metafisici la possibile spiegazione di questi
strani avvenimenti (Wickland 1924: 29).
Wickland scoprì di essere in grado di curare
molti di questi casi diagnosticati di insania servendosi
di una medium in stato di trance (sua moglie), che si faceva
possedere dallo spirito che ossessionava il malato psichiatrico.
Scoprì che molte di queste entità erano inconsapevoli di
essere morte; senza alcuna conoscenza dell'Aldilà esse si
trovavano in una sorta di condizione di penombra. Grazie
all'aiuto di intelligenze superiori dell'altro lato Wickland
fu in grado di convincere le entità a lasciare l'aura del
paziente dalla cui luce erano state attirate.
Anche Hugh Lyn Cayce, figlio del famoso
sensitivo americano Edgar Cayce, è a conoscenza di diversi
casi di esperienze negative derivanti dall'uso dell'Ouija.
Nel suo libro Venture Inward (Avventura interiore)
del 1964, in un capitolo dedicato alla scrittura automatica
e all'Ouija, egli sostiene che le storie di persone che
si cacciano in enormi difficoltà a causa di queste pratiche
sono:
Purtroppo non inconsuete. La cosa preoccupante
è che possono essere moltiplicate per le migliaia di casi
di persone internate negli ospedali psichiatrici di tutto
il mondo (Cayce 1964).
Paul Beard, in qualità di presidente del
College of Psychic Studies la cui sede è in Inghilterra,
ha studiato molti casi di ossessione da Ouija ed è arrivato
alla conclusione che l'uso abituale dell'Ouija o della scrittura
automatica possono portare ad un contatto prolungato con
dei defunti malintenzionati che possono riuscire ad infiltrarsi
nell'aura protettiva della vittima e ad entrare in contatto
con essa in ogni momento, "parlando" nella sua
testa con la "voce" o con il "pensiero".
Ciò può portare a "incitazioni malvagie praticamente
continue che possono comportare anche allucinazioni visive"
(Beard 1970). Ian Currie cita il caso di una giovane madre
a cui vennero mostrate delle vivide allucinazioni in cui
lei torturava e uccideva il suo bambino (Currie 1978: 190).
Martin Ebon evidenzia le sue esperienze
negative in The Satan Trap (La trappola di Satana) del
1975. Egli sostiene di avere iniziato da scettico
incallito nei confronti di tutto ciò che aveva a che fare
con l'occulto e di essere stato attratto dall'Ouija quando
predisse con precisione l'alluvione di New York del 1973
e gli diede accurate informazioni "riservate"
riguardo alla morte di un famoso giornalista scandalistico.
Un'altra persona che ha messo in guardia
nei confronti dei pericoli dell'Ouija è Susy Smith, che
nel suo libro del 1971, Confessions of a Psychic
(Confessioni di un sensitivo), ha scritto:
State alla larga dall'Ouija e dalla scrittura
automatica finché non avete imparato a proteggervi adeguatamente.
Dicono che degli sforzi innocenti per comunicare possono
essere pericolosi come giocare con i fiammiferi o con
le granate a mano. Potete considerarmi come l'esempio
numero uno di quello che non si deve fare, visto che ho
vissuto in prima persona molti dei gravi problemi derivanti
da ciò. Se mi avessero avvertito in anticipo del fatto
che tali sforzi avrebbero potuto provocarmi dei disturbi
mentali, avrei utilizzato una maggiore cautela (Smith
1971).
Alcuni anni fa mi sono personalmente imbattuto
nel caso grave di un giovane che aveva utilizzato l'Ouija
per chiedere i numeri vincenti del lotto. Per un po' di
tempo vinse e si entusiasmò per le informazioni che gli
venivano passate dai suoi nuovi "amici". Ma quando
tentò di smettere, iniziò ad essere ossessionato da alcune
voci, e si svegliava all'una o alle due della notte in preda
al terrore, letteralmente soffocato da una presenza vendicativa
che gli ricordava che aveva un debito nei suoi confronti.
Alcune comunicazioni positive
Ma se i sensitivi esperti mettono in guardia
contro i pericoli dell'Ouija e sottolineano il fatto che
molti di coloro che comunicano attraverso l'Ouija non sono
assolutamente chi sostengono di essere, ci sono anche state
parecchie comunicazioni positive di lunga durata che sono
iniziate in questo modo.
Un caso spettacolare di comunicazione positiva
fu quello di Pearl Curran che provò l'Ouija insieme ad un
vicino di casa il 12 luglio del 1912. Dopo un anno di sperimentazioni,
iniziò a ricevere messaggi da Patience Worth, un'entità
spirituale che sosteneva di essere nata nel 1649 vicino
a Dorsetshire, in Inghilterra.
Fra il 1912 e il 1919, attraverso l'Ouija,
l'entità dettò cinque milioni di parole - epigrammi, poesie,
allegorie, racconti e veri e propri romanzi. La collezione
delle sue opere è racchiusa in ventinove volumi, 4375 pagine
ad interlinea singola. Essa comprende cinque romanzi, dei
quali, quello di maggior successo è stato The Sorry Tale
(La storia triste), una storia di 300.000 parole sulla
vita terrena di Gesù, che ricevette il seguente giudizio
della critica:
The New York Times, 8 luglio 1917:
Questa lunga e intricata storia della
vita dei Giudei e dei Romani al tempo di Cristo è ricostruita
con la precisione e l'accuratezza di una mano esperta.
È un libro splendido, bellissimo e nobile.
Patience Worth scrisse anche più di 2.500
poesie. Vinse un concorso nazionale di poesia al quale parteciparono
quarantamila aspiranti con più di un'opera a testa. Le sue
opere vennero anche pubblicate regolarmente sulla più prestigiosa
antologia annuale di poesia degli Stati Uniti.
Uno dei suoi più grandi ammiratori fu l'editore
William Reedy che faceva parte del comitato giudicante del
Premio Pulitzer per la poesia. Questi frequentò assiduamente
la casa di Pearl e delle sue poesie diede il seguente giudizio:
Contengono passaggi di ammaliante bellezza,
di rara spiritualità, di pathos. Non eguaglia Shakespeare
o Spencer. Non è grande come Chaucer. Ma ce ne fossero
di esseri intelligenti in grado di comunicare poesie attraverso
l'Ouija o in altro modo ... è poesia di buon livello,
migliore di quella che di regola si trova sulle riviste
- poesia dotata di una sua qualità intrinseca (Hunt 1985:
31).
I libri di Seth
Un'altra famosa entità letteraria che iniziò
a comunicare attraverso l'Ouija fu Seth, il quale si presentò
quando Jane Roberts e il marito nel 1963 iniziarono ad usare
l'Ouija. Al loro quarto tentativo, si presentò un'entità
che diede il nome di "Frank Withers", il quale
disse che era recentemente vissuto sulla terra, che era
stato insegnante d'inglese ed era morto nel 1942. In seguito
spiegò che preferiva essere chiamato "Seth" e
che aveva la speciale missione di aiutare la gente a conoscere
se stessa e a comprendere meglio la realtà.
Attraverso Jane, Seth ha dettato diversi
libri di successo aventi ad oggetto la natura della realtà,
la reincarnazione, i sogni, i viaggi astrali e la natura
di Dio. Ha dato ai suoi lettori dei consigli per sviluppare
tecniche di meditazione e capacità di percezione extrasensoriale
(ESP). Ha diagnosticato malattie, ha descritto correttamente
l'interno di appartamenti e stanze distanti diversi chilometri
e si è materializzato sotto forma di apparizione in sedute
medianiche tenute in ambienti ben illuminati (Vedi Roberts
1974, 1994, 1997a, 1997b).
Ci sono tante altre storie di successi
letterari e di relazioni creative che si sono sviluppate
attraverso l'uso dell'Ouija, e tra queste ricordiamo quella
di James Merrill, vincitore del Premio Pulitzer, che nel
1982 scrisse The Changing Light at Sandover (La luce
cangiante a Sandover) servendosi dell'Ouija.
Nell'opera sono vividamente riportate le
sue esperienze spaventose (visioni, trasformazioni corporali,
la sensazione di presenze potenti) come pure quelle positive
e gioiose. Tuttavia, dopo più di trent'anni di esperienza
con l'Ouija Merrill afferma di sconsigliarne l'uso ai suoi
amici, perché:
Non si può mai sapere in anticipo quanto
possa essere suscettibile una certa persona.
Prove consistenti della vita dopo
la morte
Ciò che personalmente trovo strabiliante
riguardo alla letteratura sull'Ouija è la sua elevatissima
consonanza con le scoperte fatte dai ricercatori che hanno
studiato i medium di più alto livello, la metafonia e le
altre aree della ricerca scientifica menzionate in questo
libro. È semplicemente impossibile spiegare solo con la
proiezione dell'inconscio di un individuo o di un gruppo
la sorprendente diversità dei messaggi che si ricevono,
quando a comunicare - spesso in rapida successione - sono
entità di livelli differenti.
Se alcuni dei messaggi possono provenire
dal subconscio dei partecipanti, è difficile credere a una
cosa del genere in quei casi in cui delle entità, totalmente
sconosciute ai partecipanti, forniscono in dettaglio nomi,
indirizzi, occupazioni, e talvolta molte altre informazioni
tutte corrette e verificabili.
Il Dott. Alan Gauld della Society for
Psychical Research (Società per la Ricerca sul Paranormale)
indagò su 37 dei 240 presunti comunicatori che si erano
presentati tra il 1937 e il 1954 ad un circolo di praticanti
dell'Ouija che si riuniva in una casa del Cambridgeshire.
Nel suo rapporto alla Society for Psychical
Research (Società per la Ricerca sul Paranormale) (Gauld
1966-72 A series of ‘Drop-in’ Communicators. Una
serie di comunicatori di passaggio PSPR, 55,
273-340), egli spiega di avere indagato, più di vent'anni
dopo le comunicazioni originarie, sulle indicazioni fornite
da alcuni di questi presunti comunicatori e di essere stato
in grado di verificare la rispondenza al vero di un numero
significativo di dettagli in almeno quattro casi.
Nel caso di Gustav Adolf Biedermann, Gauld
fu in grado di verificare la personalità del comunicatore
e le seguenti informazioni specifiche:
Sono
vissuto a Londra
La mia casa era Charnwood Lodge.
Nazionalità tedesca.
Nome corretto Adolf Biedermann. Mi hanno sempre conosciuto
come Gustav e così sono sempre stato chiamato.
Ero un razionalista.
Avevo settant'anni quando sono deceduto.
Lavoravo in proprio.
Ero associato all'Università di Londra.
Sono morto più di un anno fa.
In questi casi Gauld sottolinea il fatto
che i partecipanti non ricercavano né pubblicità né denaro,
ed è certo che per loro non ci sarebbe stato alcun modo
di superare le difficoltà esistenti per avere accesso ai
documenti pubblici che egli ottenne da una grande quantità
di fonti. E tutto questo solo per raggirare gli altri componenti
del circolo sperando, per vent'anni, che qualcuno si sarebbe
preso la briga di indagare.
Sebbene ci siano tantissimi siti che trattano
dell'Ouija in maniera sensazionalistica, The
Museum of Talking Boards (Il Museo delle Tavole Parlanti)
è uno dei pochi che si occupano della relativa letteratura
in modo completo, e che forniscono link utili e bibliografia.
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