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11. Helen Duncan
"Spesso i fatti appaiono incredibili
soltanto perché siamo male informati e cessano di apparire
straordinari quando la nostra conoscenza si è ampliata."
Sir Francis Bacon
Helen Duncan, scozzese, è stata un'eccezionale
medium materializzatrice e una delle più importanti donne
della storia:
• Il Governo britannico riconobbe indirettamente la sua
capacità di materializzazione come autentica - divenne
un "rischio per la sicurezza nazionale" nella
Gran Bretagna della Seconda Guerra Mondiale.
• Nei confronti di questa medium di grandissimo talento,
il Governo britannico si macchiò di due degli atti criminali
più abietti della storia legale britannica.
• Oggi il Segretario britannico agli Affari Interni ha
il potere di rimediare alla situazione, anche se in maniera
postuma, riabilitando pienamente una delle più potenti
medium della storia.
Nel gennaio del 1944, l'Ammiragliato Britannico
decise che non poteva permettere a Helen Duncan, una medium
dotata, di continuare a materializzare dall'Aldilà esseri
intelligenti in grado di rivelare informazioni che il Ministero
della Difesa considerava segreto di Stato. Era un momento
cruciale della Seconda Guerra Mondiale, immediatamente prima
dello sbarco in Normandia.
Durante gli anni della guerra Helen Duncan
aveva riunito molti parenti addolorati dei militari che
erano morti. In una di queste sedute tenutasi a Portsmouth,
un marinaio si materializzò riunendosi alla madre. Egli
disse ai presenti che la sua nave, la HMS Bahrnam,
era stata recentemente affondata. L'editore di Psychic
News, Maurice Barbanell, innocentemente telefonò all'Ammiragliato
Britannico per verificare se questo fatto fosse vero e per
chiedere, qualora lo fosse stato, perché l'Ammiragliato
non aveva comunicato alla madre del marinaio la perdita
del figlio. I servizi segreti militari divennero furiosi
perché, per ragioni di pubblica sicurezza e per non diffondere
il panico tra la popolazione, la notizia dell'affondamento
non avrebbe dovuto essere diffusa in quanto classificata
come Segreto di Stato.
La Sicurezza Nazionale ritenne che una medium
del calibro di Helen Duncan potesse facilmente entrare in
possesso di informazioni segretissime: dove sarebbero sbarcati
gli Alleati in Europa nel D Day. Si può comprendere
l'interesse dell'Ammiragliato a ché venisse assicurata la
segretezza di un evento così importante.
Ma non si può condividere il modo in cui l'Ammiragliato
agì nei confronti di una donna fragile, madre di sei bambini
e con un marito disabile da mantenere, mandandola in prigione
per nove mesi e provocando lo sfratto della sua famiglia.
Il modo in cui l'Ammiragliato cospirò per toglierla di mezzo
fu abietto, immorale, dissennato e violò ogni diritto umano
e legale di una persona che non aveva fatto altro che aiutare
la gente a comunicare personalmente con i propri cari che
erano "morti" e vivevano nell'Aldilà.
Helen Duncan fu arrestata nel gennaio del
1944, con una falsa accusa di medianità fraudolenta, e fu
condannata a nove mesi di prigione. Fu visitata in carcere
da Winston Churchill che, costernato per quello che era
successo, promise di abrogare l'Atto sulla Stregoneria in
base al quale la Duncan era stata condannata. Mantenne la
promessa e, dopo la guerra, nel Regno Unito lo Spiritualismo
divenne una religione legale.
L'accusa penale e la "Corte Canguro"
In una "Corte Canguro", l'accusato
è colpevole prima che il processo cominci. Inevitabilmente
non c'è nessun giusto processo, nessuna difesa reale, nessuna
imparzialità, nessuna equità e nessuna giustizia. Dal punto
di vista procedurale, la parola dei testimoni a favore dell'accusato
non può essere accettata, e all'accusato non viene dato
il diritto di difendersi. La pubblica accusa si trasforma
in una folla di linciatori e la violazione della giustizia
naturale si fa deliberata, evidente ed estremamente pregiudizievole.
Naturalmente, non c'è appello.
Questo è esattamente quel che successe
a Helen Duncan:
• L'informatore che chiese alla polizia
di procedere nei confronti di Helen Duncan venne identificato
come un ufficiale della marina impiegato presso l'Ammiragliato.
• La polizia fece irruzione in casa di
Helen Duncan durante una seduta, mentre questa si trovava
in trance, sperando di trovarvi lenzuola bianche, barbe
finte e altri camuffamenti per impersonare spiriti. Non
venne trovato nulla. Non c'era assolutamente NESSUNA prova
che si stesse perpetrando una frode.
• La polizia si servì illegittimamente
e consapevolmente della presunzione di frode e fece ricorso
ad atti di violenza fisica brutale e gratuita nei confronti
di una donna spirituale indifesa che, in stato di trance,
offriva un servizio alla comunità.
• L'Ammiragliato fu determinato
nel rinchiuderla in prigione, assicurandosi che fosse
accusata di un reato che prevedesse la reclusione.
• Dopo avere modificato l'accusa
per alcune volte, la polizia escogitò un'accusa falsa
contro Helen Duncan facendo ricorso all'antichissima legge
statutaria dell'Atto sulla Stregoneria del 1735 emanato
da Re Giorgio II - una legge approvata in un periodo in
cui in Europa si bruciavano ancora le "streghe".
L'Inghilterra smise di assassinare le "streghe"
nel 1722.
• La polizia presentò il caso
all'Old Bailey dove, secondo i sostenitori di Helen Duncan,
operava un giudice ossequioso ultraconservatore e una
giuria faziosa espressamente selezionata i cui membri
dovettero preventivamente sottostare all'accettazione
della condizione che l'accusata venisse trovata colpevole
del reato che le era stato ascritto.
• A Helen Duncan venne tecnicamente negato
un giusto processo, venne negata la Giustizia Naturale,
venne negato il diritto fondamentale a difendersi adeguatamente
dimostrando che la materializzazione era una realtà -
la Corona stessa l'aveva accusata penalmente di frode
sostenendo che la materializzazione non poteva essere
reale.
• Dal momento che ci si doveva liberare
di Helen Duncan, non importava chi la difendesse, la situazione
era un fatto compiuto - lei era già stata
riconosciuta colpevole prima ancora che il processo cominciasse.
Chiunque abbia esperienza nel campo delle congiure
criminali d'alto livello, immediatamente riconoscerà che
tutto ciò è vero.
• Le Società Legali Inglese e Scozzese,
insieme e separatamente, hanno espresso sdegno per l'errore
e per il "travisamento della giustizia" che
ebbero luogo nella tragedia di Helen Duncan, voluti da
vili e violenti colletti bianchi per arrecare ad
una persona spirituale un pregiudizio che rimanesse impunito.
Dalle circostanze attinenti al processo
di Helen Duncan:
• Helen Duncan sarebbe stata completamente
ignorata se il Governo non avesse totalmente accettato
la capacità di Helen di comunicare con l'Aldilà.
• Tecnicamente, per imputazione,
il Governo Britannico aveva accettato che la materializzazione
era reale e che Helen Duncan aveva provato in maniera
oggettiva la materializzazione del marinaio e di altre
persone.
• Con la sua condotta, il Governo
aveva anche accettato la possibilità che esseri intelligenti
dell'Aldilà fornissero informazioni a coloro che vivono
sulla terra.
• Per le citate ragioni, il Governo NON
concesse a Helen Duncan la libertà provvisoria per un'accusa
così stupidamente falsa e arcaica. La libertà provvisoria
è stata concessa perfino agli assassini, ma è stata negata
a una persona che, in tempo di guerra, era dotata di autentici
poteri medianici.
• In quanto "rischio per la sicurezza"
ci si doveva sbarazzare di Helen Duncan.
Estremamente significativo:
• Al suo processo, tutti i 41 testimoni
in favore di Helen Duncan attestarono che avevano incontrato
i loro cari defunti in una seduta di materializzazione.
• Ciò significava che, sotto giuramento
e a futura memoria, all'Old Bailey dei testimoni altamente
accreditati attestarono con estrema chiarezza, e in base
alla loro esperienza personale, la realtà della materializzazione,
dell'incontro con i loro cari defunti.
• Nessuno dei testimoni della difesa si
contraddisse durante gli interrogatori incrociati.
• Non si sa se i membri della giuria faziosa
accettarono o meno le testimonianze. Il fatto è che numerose
persone altamente credibili ebbero il coraggio di sfidare
i poteri forti che commisero degli errori grossolani di
giudizio. Si recarono davanti alla corte e dissero la verità,
tutta la verità, nient'altro che la verità sulla realtà
della materializzazione e su come avevano incontrato i loro
cari defunti grazie alla medianità materializzatrice di
Helen Duncan.
• La pubblica accusa sosteneva che Helen
Duncan o un complice impersonasse tutte queste "materializzazioni"
travestendosi con un lenzuolo e servendosi di barbe finte,
di parrucche, ecc. Ma quando la polizia fece irruzione durante
la seduta, mentre la Duncan era in stato di trance e dava
vita a delle materializzazioni, gli agenti non trovarono
lenzuola, né barbe finte, né parrucche, né complici - ossia
nessuna prova che si stesse perpetrando una truffa.
Soltanto 4 dei 41 testimoni della difesa
- una testimonianza tipica
• L'infermiera Jane Rust, sotto giuramento,
testimoniò all'Old Bailey, fra le altre cose, che, grazie
a Helen Duncan, aveva incontrato uno dei suoi cari defunti
- il marito che si era materializzato dall'Aldilà e l'aveva
baciata. "Non sono mai stata più sicura nella mia
vita", disse. Affermò che per 25 anni aveva indagato
da scettica, ma solo dopo avere incontrato Helen Duncan
aveva potuto rivedere i suoi cari defunti, compresa la
madre (Cassirer 1996: 68).
• Un alto ufficiale dell'Aviazione britannica,
il Tenente Colonnello George Mackie, affermò sotto giuramento
che grazie alle doti di materializzazione di Helen Duncan
era riuscito a rivedere la madre, il padre e un fratello,
tutti "defunti" (Cassirer 1996: 72, 115).
• James Duncan (nessun legame di parentela),
gioielliere, testimoniò che sia lui che la figlia avevano
visto, in un ambiente bene illuminato, sua moglie materializzarsi
in otto diverse occasioni. Duncan l'aveva vista a una
distanza di circa 45 centimetri e i due avevano parlato
di vicende familiari, compresa una possibile emigrazione
in Canada che era stata loro proposta e che in precedenza
avevano mantenuto segreta. Disse che non aveva alcuna
ombra di dubbio che la voce fosse quella della moglie.
Sostenne anche di avere visto delle materializzazioni
del padre - alto più o meno come lui e con la barba -
e della madre (Cassirer 1996: 103).
• Mary Blackwell, Presidentessa della
Pathfinder Spiritualist Society di Baker Street,
a Londra, testimoniò di aver partecipato a più di cento
sedute di materializzazione tenute da Helen Duncan, in
ciascuna delle quali si erano materializzate da quindici
a sedici diverse entità dell'Aldilà. Sostenne di essere
stata testimone di forme in spirito che conversavano con
i loro parenti in francese, tedesco, olandese, gallese,
scozzese e arabo. Affermò di avere assistito alla manifestazione
di dieci suoi parenti stretti, compresi il marito, la
madre e il padre, di averli visti da vicino e di averli
toccati tutti (Cassirer 1996: 87).
Alcuni anni dopo, una squadra di prestigiatori
diretta da William Goldston - il fondatore del Club dei
Maghi - condusse una seduta sperimentale insieme a Helen
Duncan. Goldston e i suoi colleghi rimasero sbalorditi quando
il loro collega defunto, il prestigiatore Il Grande Lafayette,
si materializzò e parlò con loro con la sua voce. Goldston
scrisse una relazione sull'evento per lo Psychic News
in cui confermò che la medianità di Helen Duncan era autentica
e che nessun prestigiatore avrebbe potuto materialmente
duplicare i fenomeni di cui lui e i suoi colleghi erano
stati testimoni (Roll 1995: 19).
La morte di Helen Duncan
Nel 1956, la polizia di Nottingham fece
irruzione durante una seduta tenuta da Helen Duncan. La
polizia bussò alla porta di un'abitazione privata senza
un mandato di perquisizione, a seguito della presunta denuncia
di due agenti che precedentemente avevano assistito ad una
delle sedute della medium. La polizia aveva le conoscenze
tecniche riguardo al fatto che normalmente la materializzazione
deve avvenire nella semioscurità e che se la luce viene
improvvisamente accesa, il medium può andare incontro a
danni molto seri o addirittura alla morte. Quando ai poliziotti
venne consentito di entrare, questi entrarono nello studio
della medium, la afferrarono e le scattarono fotografie
con il flash.
L'irruzione premeditata provocò la morte
di Helen Duncan (cinque settimane dopo il raid). Le circostanze
in cui si verificò l'evento richiedono delle indagini giudiziarie,
dal momento che:
• la polizia agì al di fuori della propria
giurisdizione abusando dei propri poteri,
• la polizia era a conoscenza del fatto
che stava avendo luogo una materializzazione,
• la polizia di Nottingham agì consapevolmente,
intenzionalmente, deliberatamente e volontariamente in
modo da cagionare a Helen Duncan uno shock, un danno fisico
e, infine, la morte,
• la polizia agì con negligenza, estremo
pregiudizio, e fece ricorso ad un uso della violenza eccessivo
e non necessario contro un gruppo di persone che partecipavano
ad una cerimonia religiosa perfettamente legale; dopo
l'irruzione i partecipanti furono sottoposti a fermo e
furono interrogati per più di novanta minuti,
• a seguito del raid la polizia NON trovò
alcuna prova per incriminare Helen Duncan o alcuno dei
presenti.
Senza dubbio, il dono metafisico di Helen
Duncan - in grado di dimostrare la sopravvivenza alla morte
- e il suo servizio a favore della comunità fanno
di questa medium una delle donne più importanti della storia.
In considerazione degli abusi rilevanti
su cui non è mai stata fatta giustizia, ci si chiede in
che modo possa il Governo Britannico mostrare al mondo che
la Gran Bretagna possiede un forte senso della giustizia,
dell'equità e della correttezza - anche se ci sono voluti
cinquant'anni per porre rimedio ad una ingiustizia macroscopica.
La Gran Bretagna deve mostrare che in
ogni epoca il suo senso della giustizia è fondamentalmente
differente da quello del regime nazista di Hitler e da quello
del regime comunista di Stalin. Di conseguenza, la Gran
Bretagna dovrebbe completamente riabilitare Helen
Duncan e scusarsi per la persecuzione che portò alla sua
morte. Ritengo che questo sia compito del Governo Britannico.
Solo in ultima istanza si dovrebbe ricorrere ad una petizione
mondiale in favore di Helen Duncan.
In alternativa, della faccenda dovrebbe
occuparsi la Commissione delle Nazioni Unite per i Diritti
Umani. Nonostante alcuni problemi tecnici di scarso rilievo
attinenti ai tempi e alla giurisdizione, una richiesta in
tal senso sarebbe possibile. Esistono dei precedenti in
cui la Commissione delle Nazioni Unite per i Diritti Umani
ha ribaltato le decisioni delle Corti di giustizia
inglesi. Ciò in quanto la Gran Bretagna ha formalmente accettato
di subordinarsi, dal punto di vista giurisdizionale e dal
punto di vista giurisprudenziale, alla Commissione Europea
dell'ONU per i Diritti Umani.
Anche se il Governo e le Nazioni Unite
non dovessero intervenire, ci potrebbe essere una riabilitazione
simbolica da parte di un gruppo di persone di tutto il mondo,
da apporsi nel luogo di nascita di Helen Duncan. Si potrebbe
dedicare una targa o una statua a questa martire moderna
e a tutte le mistiche e le medium autentiche che nel corso
dei secoli hanno dimostrato la sopravvivenza alla morte
e sono state perseguitate dalla forze dell'ignoranza e da
quelle dell'oscurantismo.
Tutto questo perché la congiura architettata
per riconoscere Helen Duncan colpevole in base all'arcaico
Atto sulla Stregoneria e il suo brutale omicidio sono gravi
al pari dell'ingiustizia subita da Giovanna D'Arco, processata
per stregoneria. Se la Chiesa Cattolica Romana, profondamente
conservatrice, ha scagionato da ogni colpa la mistica Giovanna
D'Arco, allora il Governo Britannico può prendere in prestito
una pagina della storia del Vaticano e riabilitare completamente
Helen Duncan.
Oggi il Segretario Britannico agli Affari
Interni e le Corti hanno il potere di rimediare alla situazione,
sia pure in maniera postuma, e riabilitare pienamente una
delle donne più importanti della storia.
Per ulteriori informazioni sulla campagna per conferire
a Helen Duncan una grazia postuma, clicca sulla home page
del sito
ufficiale di Helen Duncan.
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